
Il prurito è uno dei fastidi più diffusi e spiacevoli, non solo per il cane o il gatto ma anche per il suo proprietario.
Il prurito viene percepito solo quando viene superata la “soglia del prurito”, ovvero la quantità di stimoli oltre la quale un soggetto inizia a grattarsi.
Questa soglia è un parametro soggettivo
- Soglia bassa: lievi stimoli inducono al grattamento
- Soglia alta: stimoli molto intensi inducono al grattamento
Inoltre, non solo dipende da soggetto a soggetto, ma può anche variare nel tempo nello stesso animale.
Nel cane e nel gatto il prurito si manifesta con grattamento, strofinamento, mordicchiamento e leccamento (soprattutto nel gatto).
Quando questi comportamenti sono eccessivi, questa condizione è senza dubbio causa di grande apprensione da parte dei proprietari.
Il prurito è “solo” un sintomo; le cause del prurito sono molteplici e si distinguono in due grandi categorie
- Cause allergiche
- Cause non allergiche
CAUSE ALLERGICHE
- Allergia al morso della pulce (DAP)
- Allergia alimentare
- Allergia ambientale (ATOPIA)
CAUSE NON ALLERGICHE
- Parassitarie
- Infettive (piodermite)
- Neoplasie
- Malattie autoimmuni
La ricerca della causa viene effettuata tramite un’attenta visita dell’animale ed inoltre è anche il proprietario ad avere un ruolo fondamentale, fornendo informazioni essenziali al veterinario che lo aiuterà a formulare una diagnosi il più rapida e certa possibile.
Il trattamento va selezionato in base al soggetto (vedi diversa soglia del prurito e diversa causa).
Tuttavia qualunque sia il problema il prurito dev’essere gestito, per evitare che il grattamento eccessivo provochi lesioni cutanee che talvolta possono essere talmente gravi da mettere a repentaglio la vita stessa del cane o del gatto.